
a cura di Giacomo Milazzo
Recensione
Grazie al prezioso lavoro dell’Autore siamo oggi in grado di apprezzare il contributo e le opere del barone Ferdinand Von Andrian-Werburg: un pioniere della geologia, dell’antropologia, dell’etnologia e dell’archeologia.
Ferdinand Von Andrian-Werburg nasce il 15 settembre 1835 a Vornbach, sul fiume Inn, in Baviera, oggi in territorio tedesco proprio al confine con l’Austria. Il nonno, appassionato ricercatore e fondatore del Museo di Storia della Terra di Bayreuth, lo coinvolge fino a farlo appassionare e interessare agli studi geologici. Dopo aver quindi studiato Geologia all’università di Monaco di Baviera lavorò per il servizio geologico imperiale di Vienna fino al 1867, coinvolto in studi sui giacimenti minerari, cartografia geologica dell’Austria, dell’Ungheria e della Bosnia-Erzegovina, affinando persino studi di paleontologia e geochimica. Fu accolto con entusiasmo nei circoli intellettuali di Vienna. L’eclettico e intraprendente geologo diede sfogo ad altri interessi culturali a lui congeniali, che lo portarono ad abbracciare studi di paletnologia e antropologia, fondando, insieme ad un collega, la Società Antropologica di Vienna nel 1870 e collaborando con numerose riviste del settore.
Nel 1876, dopo studi di varia natura condotti in Austria approdò in Sicilia allo scopo di redigere una sintesi organica su Paleolitico e Neolitico siciliani, incontrando tra i primi Gaetano Giorgio Gemmellaro, famoso e affermato docente di Geologia e Paleontologia e rettore dell’Università e del Museo Nazionale di Palermo. Dal palermitano al siracusano, dalle zone pedemontane etnee, fin dentro i territori nisseni e di Enna, e ancora nel ragusano e nel trapanese, per oltre due anni incontra esperti, scienziati, docenti o semplici appassionati, conduce campagne di rilevamento e di scavo e infine, al suo rientro in patria, nel 1878 dà alle stampe i risultati delle sue campagne siciliane, ora sapientemente tradotte dall’Autore in questo notevole e prezioso volume, arricchito da dozzine di schemi, disegni, tavole sinottiche, originali o riprodotti, illustranti spesso il contesto geologico e geomorfologico, e relative ai moltissimi ritrovamenti sia di fossili che di manufatti dell’epoca, spesso grazie a campagne di scavo organizzate dal ricercatore bavarese.
Il libro è stato inoltre impreziosito da due sezioni a cura dell’Autore. La prima dedicata a riportare dei brevi profili biografici dei principali personaggi citati dall’Andrian, molti dei quali da lui probabilmente conosciuti di persona e con cui ha collaborato, in un ricco elenco di studiosi siciliani della seconda metà del XIX secolo, in piena rivoluzione darwiniana; ed un’altra dedicata a brevi descrizioni degli insediamenti di tutte le località citate dall’Andrian, ancora oggi validissima guida alla scoperta della preistoria della Sicilia. Non potevano infine mancare l’indice dei nomi e quello dei luoghi.
Il titolo di questo volume è la traduzione letterale del saggio Prähistorische Studien aus Sicilien, realizzato appunto dal barone Ferdinand von Andrian-Werburg, e pubblicato a Vienna nel 1878. Opera che rappresenta la prima sintesi degli studi sulla preistoria siciliana dell’epoca, ora tradotta integralmente in italiano. Un ottimo punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Tra i primi quello che ha portato alla creazione sintetica delle biografie di tutti i personaggi menzionati nell’opera originale (inclusi i loro ritratti) e all’analisi delle località archeologiche studiate dal barone. Queste sono state arricchite dalle scoperte successive, senza pretendere di fornire un quadro completo delle stazioni paleolitiche e neolitiche dell’isola.
Il compendio risultante offre un contributo utile ai nuovi ricercatori e sottolinea l’importanza dell’opera dell’Andrian, poiché continua a fornire spunti di riflessione e stimoli per ulteriori approfondimenti. Oltre al valore documentale, il saggio mantiene le caratteristiche delle indagini archeologiche della seconda metà del XIX secolo.
Secolo questo, che segna una svolta negli studi geologici e paleontologici, con nuove teorie evoluzionistiche, l’embrione della teoria della deriva dei continenti, i principi di stratigrafia e, come predetto, la rivoluzione darwiniana. Si delinea anche un primo quadro dell’evoluzione umana e del progresso delle tecniche litiche e ceramiche.
Laboratorio a cielo aperto, La Sicilia attira studiosi da tutta Europa, tra cui il Barone von Andrian, che nel periodo 1876-77 la visitò in lungo e in largo accompagnato dalle eccellenze culturali del tempo. Tra scavi e campioni raccolti, soprattutto in grotta, talvolta inviati ai colleghi viennesi per ulteriori approfondimenti e interpretazioni, al suo ritorno in patria nel 1878 produsse questo splendido volume di sintesi delle sue osservazioni, ma che inizialmente non suscitò grande interesse nel mondo accademico.
La prima parte è la traduzione fedele dell’opera originale in tedesco, che copre il periodo compreso tra il Paleolitico e Neolitico, seguendo una divisione per province geografiche (comprese le tavole riprodotte in originale); la seconda parte, come accennato, contiene i profili biografici dei collaboratori della ricerca, con riferimenti alle pagine pertinenti nel corso del testo (ogni biografia include una bibliografia dettagliata); alla fine di questa sezione sono citati anche gli studiosi successivi a von Andrian, come Paolo Orsi, che spesso non concordava con le sue teorie.
La terza parte infine, occupa metà della pubblicazione e raccoglie le descrizioni delle principali località citate e percorse dal Barone nel suo viaggio siciliano. La suddivisione è per province amministrative ed anche qui, per ogni sito, è citata la pagina di riferimento nel testo originale.
È la sezione più interessante e risulta essere una utile guida per chi vuole avventurarsi in ricerche paleontologiche/paletnologiche sulle orme dell’Andrian pur avendone una visione moderna grazie alle ultime scoperte scientifiche. Includendo foto originali e inedite dei siti e delle scoperte la sezione è arricchita da indicazioni utili ad individuare le località sia grazie al moderno Google Maps od a semplici indicazioni stradali.
Un volume imprescindibile per chi desidera approfondire gli studi sulla Sicilia preistorica, integrando discipline quali geologia, paleontologia, paletnologia e archeologia, ora riunite sotto il termine geoarcheologia.
Alfio Romeo

Nato a Catania nel 1953, vi svolge l’attività di imprenditore nel settore delle costruzioni edili. Sin da bambino è stato appassionato di archeologia, ma ha pragmaticamente preferito gli studi tecnici (per proseguire l’attività di famiglia) a quelli classici che verosimilmente lo avrebbero portato ad intraprendere una carriera di archeologo a tempo pieno.
Grazie ad una notevole preparazione da autodidatta, senza mai aver abbandonato la passione per le materie umanistiche, ha trasformato la sua attività di archeologo in pectore in quella di ricercatore indipendente.
Sulle ali della passione per l’archeologia, ha viaggiato tantissimo, visitando i musei e le località archeologiche più famose del mondo, mettendo insieme una fototeca ed una vasta biblioteca specialistica su cui hanno studiato schiere di giovani laureandi in Lettere Classiche ad indirizzo archeologico.
Ha prestato la sua opera di ricercatore indipendente e divulgatore, per oltre quarant’anni, nel Gruppo Archeologico Catanese; ha pubblicato il volume: “Gli affreschi bizantini delle Grotte del Crocifisso di Lentini” e numerosi articoli su tematiche attinenti all’archeologia rupestre siciliana per le riviste “Archeologia Uomo Territorio”, “Archeo, attualità del passato” e “AmpeloScordia”.
Unendo la passione per la ricerca, pur indipendente, al pragmatismo dell’imprenditore, ha maturato una visione delle “cose antiche” da una prospettiva diversa rispetto ad altri studiosi, e ciò gli ha permesso e gli permette di formulare teorie originali, talora controcorrente e poco ortodosse, su vari aspetti della ricerca archeologica e preistorica.
La pubblicazione del Barone Ferdinand von Andrian-Werburg Prähistorische Studien aus Sicilien, la prima sintesi della Preistoria della Sicilia, pubblicata come supplemento della prestigiosa rivista Zeitschrift fur Ethnologie nel 1878 a Berlino, oggi finalmente vede la luce in traduzione italiana.
L’opera, come ogni cultore di preistoria sa, è citata in quasi tutte le bibliografie sulla preistoria della Sicilia, ma pochi la conoscono e ancor meno sono coloro che l’hanno interamente letta.
Nel lontano 2008, ho avuto l’opportunità di acquistare online una copia originale della suddetta monografia (oggi disponibile gratuitamente come E-book) e, dopo tantissimi anni, finalmente l’ho tradotta.
Ho pensato quindi di pubblicarla onde far conoscere ai cultori appassionati di preistoria e di Storia Patria, questa celebre opera, che ai suoi tempi non ebbe una buona accoglienza. Penso che ancora oggi continui ad offrire interessanti spunti di riflessione e approfondimenti ed in ogni caso, oltre al mero valore documentale, conservi tutto il fascino pionieristico e sentimentale delle indagini archeologiche della seconda metà dell’Ottocento.
Mi è sembrato opportuno inserire, per una completezza didattico-didascalica, in appendice alla traduzione, delle brevi schede biografiche (arricchite dai rispettivi ritratti) di tutti i personaggi che a vario titolo sono menzionati o hanno avuto a che fare con F. von Andrian nella sua avventura siciliana. La stessa cosa ho fatto anche per tutti i siti e le località archeologiche menzionate seguendo un criterio alfabetico, suddiviso per province che sono espressioni dei miei interessi e delle mie personali conoscenze. Con questo intento ho cercato di arricchire e attualizzare lo stato della ricerca, aggiungendo altri siti, naturalmente senza la pretesa di dare un quadro completo ed esaustivo delle località paleolitiche neolitiche dell’isola.
Ad ogni singolo sito o località ho fatto seguire dei sintetici riferimenti bibliografici dedicati che, per comodità di chi legge (a costo di risultare noioso) ripeto ogni volta che l’ho ritenuto necessario per evitare i fastidiosi rimandi che rallentano e distolgono il lettore.
Il compendio che ne è venuto fuori, che si aggiunge alla vasta bibliografia già esistente, spero possa dare un utile contributo ai ricercatori e ai cultori della preistoria della Sicilia.
Per localizzare i siti descritti, ai tradizionali riferimenti cartografici dell’IGM, sempre utili ma costosi e di difficile reperimento, ho preferito avvalermi del più moderno e funzionale portale digitale di Google Maps. Talora ho provveduto personalmente (ove necessario), ad integrare i siti non riportati (riconoscibili da un asterisco) in modo da individuare subito il percorso più breve e veloce per giungervi da qualsiasi località di partenza.
Nelle note in calce o relegato riflessioni e mie esperienze personali.